Dal 1989

L’Aurora è stata fondata nel 1989 ed è è nata da un mio disagio interiore nel vedere molte situazioni di sofferenza sociale alle quali non riuscivo a rimanere indifferente. Ero anche convinta che non era necessario avere mezzi economici, ma, a partire dal disagio personale, provare a diventare un aiuto per gli altri. Vivevo in una casa popolare con i miei due figli e lavoravo come logopedista presso l’azienda sanitaria. Negli anni ho accolto diversi bambini in affido dal Tribunale per i minori di Firenze e uno è poi rimasto sempre con me, aveva 4 anni e adesso ne ha 36, è affetto da sindrome autistica. Il desiderio di coinvolgere altri nell’avventura del mutuo aiuto era molto forte. Si apre lo scenario degli anni ‘90: tossicodipendenza e tanti minori allontanati dalle famiglie. Per le strade del centro storico fiorentino: droga, senzatetto, sfratti e perdita del lavoro lasciavano sul lastrico persone senza apparenti vie d’uscita se non l’impotenza che dirotta nel circuito della carità. E qua diventa immediata la perdita di ogni diritto civile: perdi la casa e automaticamente la residenza, ma anche l’accesso al servizio sociale, al medico di base e alle relazioni sociali. Subentra la vergogna e spesso l’auto-allontanamento dalla famiglia. Ho incontrato persone che non conoscevano più la differenza tra servizio pubblico e privato!Non ricordare più i diritti spesso fa lentamente dimenticare anche la propria biografia e inizia un “gioco dell’oca”: camminare tutto il giorno nella città per avere un abito, una doccia,un piatto caldo e ogni cosa la trovi in luoghi diversi dove vieni censito, con tanto di tessere per accedere per poi ricominciare il giro quotidiano. Nessuno più ti parla di diritti ma soltanto di carità!Sono stati anni di lotte per il recupero della residenza, non come un premio o un favore, ma l’inderogabile diritto/dovere nell’affermare la propria esistenza nonostante le perdite. La residenza è l’unica cosa che ti fa accedere ai servizi pubblici come cittadino. Le lotte dell’Aurora partivano dalla mancanza di qualsiasi appartenenza politica e religiosa, e senza un “cappello” a Firenze è molto difficile. Però…la libertà si paga, ma non sempre per soccombere. La sofferenza degli esclusi ci ha fatto andare avanti nonostante gli innumerevoli bastoni tra le ruote. E non con pietà ma con passione e fede nei diritti primari che socialmente rendono giustizia. Personalmente la mia Fede in Dio, l’ammirazione e la stima per il monaco dei Servi di Maria— Padre Giovanni Vannucci — mi hanno sostenuto in questo cammino. La sua Fede e la sua fedeltà alla Chiesa (nonostante le difficoltà subite) per me è stato un motivo di lunga meditazione. L’ho conosciuto attraverso i suoi libri e l’eremo dove ha vissuto. All’ingresso dell’associazione ho appeso un suo pensiero, che ha accolto migliaia di persone. Adesso dopo 31 anni alcune foto testimoniano il lungo lavoro insieme alle persone che è stata una grande avventura!

Il lavoro CON le persone e non soltanto PER le persone: è una differenza sostanziale per la dignità e la reciprocità nei rapporti umani. Il nostro è stato un lavoro esclusivamente volontario e non ci ha sostenuto nessun Ente Pubblico.

Perciò GRAZIE a tutti coloro che si sono coinvolti donando il proprio tempo.

GRAZIE all’Ente Cassa di Risparmio che negli anni ci ha sostenuto per tutte le ristrutturazioni che hanno dato sicurezza e dignità al lavoro e all’accoglienza.

GRAZIE a tutti coloro che, bisognosi di aiuto, hanno avuto fiducia nella nostra autogestione, recuperando così alcuni diritti e un po’ di speranza.

GRAZIE al mercato di Sant’Ambrogio che ci ha sostenuto con alimenti freschi per la nostra mensa. GRAZIE agli abitanti del quartiere e a tutti coloro che ci hanno sostenuto con donazioni, abiti, libri e oggetti per il nostro mercatino.

Intarsio in legno portone di ingresso, chiesa sconsacrata Firenze, Putto in legno

Storia

1989 — 2020

Archivio fotografico

1989 — 2020

Blog

Testi e parole

Budda cinese felice in ceramica

Mercatino della solidarietà

Mettiamoci nei panni degli altri per ridurre, recuperare, riparare, riciclare.

I nostri valori

  • Il rispetto assoluto della dignità e dei diritti fondamentali della persona, a prescindere da ogni diversità.
  • La scelta di non “mercificare la solidarietà”, rifiutando il mero assistenzialsimo.
  • La libertà di pensiero in un’ottica laica.
  • La difesa dell’indipendenza lontana da logiche d’appartenenza o di convenienza.

 

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